Mattia Bragantini: Cuore e Visione per il Futuro dell’Olimpia Verona

Dopo l’Epifania, che tutte le feste si porta via, abbiamo incontrato Mattia Bragantini, responsabile area sportiva dell’Olimpia Verona, figura trasversale della società.

1. In che modo la tua esperienza nel calcio ha influenzato la sua visione riguardo al rapporto tra settore giovanile e prima squadra?

Sicuramente aver allenato per diversi anni pressochè tutte le categorie giovanili in una società come la Virtus Verona ha accentuato in modo forte nel mio pensiero tutta l’importanza del settore giovanile per una società sportiva, la cura delle fasi di crescita dei ragazzi e quanto può avere ancora forza il senso di appartenenza di un ragazzo che gioca in prima squadra dopo un percorso di settore giovanile nella stessa società.

2. Come ti assicuri che ci sia una coesione tra le politiche e le strategie del settore giovanile e quelle della prima squadra?

Potrei dire che è facile, essendo io il primo responsabile di entrambe le situazioni, assieme a Mattia Passarini che si occupa dei portieri sia del settore giovanile che della prima squadra
A parte gli scherzi, come sempre, quello che fa la differenza sono sempre le persone!
Gli allenatori del settore giovanile sono informati sulla mission della società e con Emiliano Testi, assieme al suo staff, il confronto è continuo.

Mattia Bragantini insieme a Emiliano Testi, allenatore della prima squadra di calcio a 11 e Gabriele Ferrari, Vicepresidente e Team Manager

3. Come si gestisce il percorso educativo dei giovani calciatori, non solo dal punto di vista tecnico, ma anche umano e professionale?

Gestire il percorso educativo di un giovane calciatore implica un equilibrio tra formazione tecnica, sviluppo psicologico e crescita a 360 gradi, cosa non certo facile specie in un periodo dove le distrazioni possono essere innumerevoli.
Un ambiente educativo sano, che promuova valori positivi e che favorisca la collaborazione con allenatori e famiglie, è fondamentale per garantire che i giovani possano giocare a calcio per tanto tempo, ma anche individui responsabili e realizzati.  

4. Quali sono i principali obiettivi a breve e lungo termine per il settore giovanile e come si integrano con gli obiettivi sportivi della prima squadra?

Bella domanda, a cui rispondo con un dato: domenica 22 dicembre ha debuttato in prima squadra un 2008 del nostro settore giovanile.

Questo, assieme allo sviluppo del calcio a 5 creando una filiera dal basso e non solo dall’alto, è il nostro obiettivo principe a breve-medio termine, riuscire ad aiutare più ragazzi possibile del nostro settore giovanile ad essere pronti per poter affrontare il campionato dei “grandi”.

Essendoci comunque obiettivi importanti anche per la prima squadra, è evidente come è fondamentale per noi aumentare un pò i numeri dei bambini nella prima fascia (valorizzando anche qui le peculiarità del calcio a 5), alzare ancora il livello dei tecnici del settore giovanile in modo tale appunto da innalzare le possibilità e gli strumenti a nostra disposizione per mettere i ragazzi della famiglia Olimpia sempre più al centro del progetto.

Mattia Bragantini nella foto di rito di inizio stagione

5. Cosa ritieni più importante per un dirigente che si occupa di settore giovanile e prima squadra? Qual è il segreto per gestire efficacemente entrambe le aree?

Flessibilità, ascolto, interazione: le 3 parole magiche a mio avviso

Flessibilità nella gestione degli eventi, nel dare le priorità giuste a seconda dei momenti e nell’affrontare le diverse figure del mondo del calcio sempre nel modo più corretto e coerente possibile.

Ascolto perchè chiaramente ci sono tante componenti che richiedono supporto, collaborazione e confronto, gli strumenti tecnologici sicuramente agevolano ma non possono sostituire l’emotività e la veridicità di un incontro in presenza

Interazione con le persone nel coordinare il lavoro e la gestione delle attività, in questo la sinergia con Gabriele Ferrari per la prima squadra e quelle con mio padre e Gabriele Cortiana con il settore giovanile sono determinanti (e purtroppo abbiamo perso un pezzo grosso come Nicola Giuliani che in questi anni aveva fatto un super lavoro assieme a noi)

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